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Cos’è la sologamia, la cerimonia per sposarsi da soli

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Il significato della sologamia, la cerimonia possibile anche in Italia per sposare se stessi: ecco come funziona.

Vuoi sposarti ma non trovi il partner giusto con cui condividere la tua vita? Sei felice da solo o da sola e vuoi dimostrarlo una volta per tutti? Anche in Italia è adesso possibile confermare una volta per tutte l’amore per se stessi attraverso la sologamia, una cerimonia per sposare se stessi. Può sembrare un semplice trend, una moda passeggera, ma si tratta in realtà di un passo in avanti dal grande significato, un atto simbolico a suo modo rivoluzionario.

Una scelta che ha a che fare con il proprio empowerment, con la consapevolezza che la felicità dipende solo da noi, e non per forza da qualcun altro, e che nella vita non è necessario accasarsi con una persona esterna per potersi sentire completi. Ma cosa vuol dire in concreto la sologamia e come funziona la cerimonia per sposarsi da soli?

Sologamia: il significato

Una novità figlia dei tempi? Non proprio. Pur essendo un fenomeno relativamente nuovo nel nostro paese, quello della sologamia è diffuso a livello internazionale da trent’anni, fin da quando nel 1993 la signora Linda Baker decise di celebrare il proprio quarantesimo compleanno sposandosi da sola, come simbolo del proprio amore.

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Un trend da quel momento in avanti sempre più diffuso, al punto da venire intercettato dai media ed essere raccontato in un celebre episodio di Sex and the City, dieci anni dopo. All’epoca poteva ancora sembrare strano, ma si trattava semplicemente dello sdoganamento definitivo di una tendenza destinata a migliorare la vita di tante persone. Comprese celebrity come Emma Watson e Adriana Lima, che di recente hanno voluto sposarsi da sole come simbolo della propria felicità.

D’altronde, la sologamia non è assolutamente una novità nemmeno nel mondo orientale. Basti pensare che in Giappone la pratica del matrimonio per uno esiste da decenni ed è strettamente collegata a una filosofia che sottolinea l’importanza della cura del proprio io, del rapporto con se stessi, del proprio benessere interiore.

Mentre, dunque, a Kyoto esistono anche agenzie che propongono pacchetti per ‘self-wedding’, richiesti soprattutto dalle donne, la sologamia ha nel preso piede negli ultimi tempi anche nel resto del mondo, dall’Argentina all’Italia, grazie soprattutto a tante donne millennial sempre più stufe di dover cercare l’uomo o la donna della propria vita e sempre più felici di poter godere solo della propria compagnia.

Come funziona un matrimonio con se stessi?

Diventata nel frattempo anche una performance artistica, portata a Roma nel mese di luglio da Elena Ketra, la sologamia è una cerimonia che non prevede un rito unico o un metodo preciso, standardizzato. Si tratta in effetti di un atto simbolico, che non ha alcun tipo di risvolto giuridico e può essere vissuto e personalizzato a seconda della volontà dello sposo o la sposa.

Ci si può sposare con se stessi in solitudine, anche solo guardandosi allo specchio. O si può scegliere di celebrare l’amore che condividiamo da soli attraverso una cerimonia più sfarzosa, alla presenza di amici e parenti, per festeggiare seguendo in qualche modo l’iter più tradizionale. Sta a noi comprendere cosa ci renderebbe davvero felici nel giorno in cui vogliamo celebrare la nostra felicità in solitaria.

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ultimo aggiornamento: 18 Luglio 2023 12:31

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